Uno dei tratti distintivi dell'approccio al design di Santiago Sevillano è la versatilità, ma una versatilità che non significa arrivare in un settore come un ospite: la sensazione è piuttosto quella che Santiago abbia vissuto da sempre nel mondo dell'illuminazione e si muova in questo ambiente complesso, reso insidioso dalla recente e sempre rinnovata rivoluzione del LED, con la disinvoltura di un padrone di casa.
Tra le aziende che hanno affidato le loro recenti collezioni allo Studio Santiago Sevillano troviamo nomi spagnoli, italiani e tedeschi, a testimonianza di un approccio mimetico e poliedrico alle più diverse realtà della cultura della luce.
E non potrebbe essere diversamente, se pensiamo all’approccio multifunzionale, a strati di progetto, con cui l’architetto spagnolo affronta, come fa di consueto, anche le tematiche più complesse di questo campo.
Gli esiti sono un caleidoscopio di suggestioni in cui un sottile umorismo diventa funzionale a esiti pratici e a soluzioni concrete come in Jazz, oppure quando un richiamo al passato stravolge la funzionalità di un oggetto come in Jarras, contenitori di luce.
Più sottile, da scienza sperimentale seicentesca, l'esito di Lens, allegra e scanzonata come una fanciulla danzante; Celeste, tutto giocato su essenzialità geometriche e dinamiche curve; Cinto e le sue variazioni; sobrio e scientifico e insieme evocativo di grecità classica Olimpia, e ancora su un Mediterraneo di essenzialità nomade il segno semplice e fortissimo di Nur.
Sisley, Nido, Manta, Maui sono altrettante evocazioni di luoghi resi con segni simbolici e funzionali.Locker crea un corpo illuminante concreto che si richiama a un ‘altro ieri’ di design ancora vivo e problematico. Progettati per spazi importanti, ludici o di accoglienza, Knot e Oakley, Ora e Facette declinano tutte le possibilità della luce per un contract che unisce praticità ed evocazione. Pop ritorna a commentare le epoche del design, mentre un approccio forte e ‘drammatico’ è quello di Bambù e Flame. Una poliedrica rappresentazione delle esigenze dei clienti dello Studio Santiago Sevillano ha garantito un impatto di successo sul mercato alle aziende committenti ed emozioni forti e cangianti a chi è stato ‘illuminato’ dagli oggetti di luce creati da Santiago.
Tra le aziende che hanno affidato le loro recenti collezioni allo Studio Santiago Sevillano troviamo nomi spagnoli, italiani e tedeschi, a testimonianza di un approccio mimetico e poliedrico alle più diverse realtà della cultura della luce.
E non potrebbe essere diversamente, se pensiamo all’approccio multifunzionale, a strati di progetto, con cui l’architetto spagnolo affronta, come fa di consueto, anche le tematiche più complesse di questo campo.
Gli esiti sono un caleidoscopio di suggestioni in cui un sottile umorismo diventa funzionale a esiti pratici e a soluzioni concrete come in Jazz, oppure quando un richiamo al passato stravolge la funzionalità di un oggetto come in Jarras, contenitori di luce.
Più sottile, da scienza sperimentale seicentesca, l'esito di Lens, allegra e scanzonata come una fanciulla danzante; Celeste, tutto giocato su essenzialità geometriche e dinamiche curve; Cinto e le sue variazioni; sobrio e scientifico e insieme evocativo di grecità classica Olimpia, e ancora su un Mediterraneo di essenzialità nomade il segno semplice e fortissimo di Nur.
Sisley, Nido, Manta, Maui sono altrettante evocazioni di luoghi resi con segni simbolici e funzionali.Locker crea un corpo illuminante concreto che si richiama a un ‘altro ieri’ di design ancora vivo e problematico. Progettati per spazi importanti, ludici o di accoglienza, Knot e Oakley, Ora e Facette declinano tutte le possibilità della luce per un contract che unisce praticità ed evocazione. Pop ritorna a commentare le epoche del design, mentre un approccio forte e ‘drammatico’ è quello di Bambù e Flame. Una poliedrica rappresentazione delle esigenze dei clienti dello Studio Santiago Sevillano ha garantito un impatto di successo sul mercato alle aziende committenti ed emozioni forti e cangianti a chi è stato ‘illuminato’ dagli oggetti di luce creati da Santiago.