Enormi vasi in vetro soffiato realizzati attraverso l’affascinante tecnica del rostrato, arricchita da interventi cromatici e manuali. Si tratta di un’antica lavorazione che richiede una particolare rapidità di esecuzione concentrazione e precisione.
Il vetro caldo viene velocemente lavorato con un apposito strumento chiamato “tagliol” che permette di creare una serie di sagome quadrate lungo tutta la superficie del vaso. Successivamente, attraverso delle piccole pinze, ogni sagoma viene allungata fino a formare una punta che prende il nome di Spike.
L’intero processo deve essere realizzato in un tempo molto ridotto a causa delle elevate temperature del vetro che arrivano fino a 1000 gradi. “Ogni volta è come una roulette russa” afferma il maestro Roberto Beltrami e continua “ogni minimo errore può comportare il rischio di una grave ustione ma allo stesso tempo è un intenso e stimolante esercizio fisico e mentale che richiede grande concentrazione e attenzione”.
Il vetro caldo viene velocemente lavorato con un apposito strumento chiamato “tagliol” che permette di creare una serie di sagome quadrate lungo tutta la superficie del vaso. Successivamente, attraverso delle piccole pinze, ogni sagoma viene allungata fino a formare una punta che prende il nome di Spike.
L’intero processo deve essere realizzato in un tempo molto ridotto a causa delle elevate temperature del vetro che arrivano fino a 1000 gradi. “Ogni volta è come una roulette russa” afferma il maestro Roberto Beltrami e continua “ogni minimo errore può comportare il rischio di una grave ustione ma allo stesso tempo è un intenso e stimolante esercizio fisico e mentale che richiede grande concentrazione e attenzione”.